Giornata di Campagna organizzata da Probio.Si e finalizzata alla formazione di operatori della filiera dei Grani Antichi Siciliani
Caltavuturo, 4 luglio 2020
Obiettivo della giornata
Identificare in campo le spighe appartenenti a specifiche varietà locale da conservazione, in modo da effettuare una selezione da destinare alla produzione di seme puro.
Varietà locali oggetto dell’esercitazione
• PERCIASACCHI
• RUSSELLO
• BIDÌ
• TIMILIA RESTE BIANCHE O RESTE NERE
ESEMPIO DI SCHEMA DI AMMANNATO
PERCIASACCHI
RUSSELLO
BIDÌ
TIMILIA RESTE BIANCHE
ANALISI SWOT
Finalizzata all’implementazione di una filiera organizzata per la coltivazione delle varietà locali di grano duro siciliano.
Punti di forza | Opportunità |
Esiste un crescente interesse da parte dei consumatori che premia tali varietà e sono disposti a riconoscere loro una qualità superiore. I Grani Antichi Siciliani sono oggetto di diversi percorsi di studio orientati a caratterizzare il valore salutistico (presenza sostanze ad attività nutraceutica, ATI, tollerabilità per i soggetti NCWS, presenza di fibra alimentare, no micotossine, ecc…). La Sicilia dispone di una banca del germoplasma che conserva con cura queste varietà locali. Il numero di agricoltori che dispongono del knowhow per la coltivazione e gestione delle varietà locali è in crescente aumento sul territorio regionale Si tratta di varietà adattate ai nostri territori che si prestano alla coltivazione BIO. Sono in corso specifici studi per la caratterizzazione genetica e proteomica dei grani antichi siciliani. | Esiste una normativa che tutela le varietà locali da conservazione (istituzione apposito Registro regionale di varietà da conservazione, marchio Qualità Sicura, ecc…) L’attenzione per il profilo salutistico delle varietà locali è in crescita su tutto il territorio nazionale Sul territorio regionale esistono diversi enti di ricerca che possono supportare i percorsi di valorizzazione e certificazione delle sementi e della filiera. Alcune aziende che producono prodotti con varietà locali di frumento duro riescono a penetrare mercati, anche esteri, con elevato valore aggiunto. È stato recentemente implementato in Sicilia un sistema di certificazione delle sementi. |
Punti critici | Minacce |
Basse rese di produzione (intorno 20q/ha). Gli sfarinati delle varietà locali non sono di semplice lavorazione e preparazione e potrebbero scoraggiare il consenso di nuovi trasformatori/clienti. Difficoltà a reperire lotti “in purezza” di “qualità omogenea” certificata da destinare a semina o alla ricerca. I lotti di granella raccolti sono spesso infestati da semi estranei e richiedono processi impegnativi ed onerosi per la pulizia. Non esiste oggi un sistema di controllo e verifica (e certificazione) con carattere di terzietà per la certificazione di prodotto. Esiste una ampia variabilità fenotipica delle varietà locali che complica sia l’eventuale “certificazione” della semente impiegata sia l’attribuzione certa di un lotto di semente ad una delle suddette varietà locali. | Solitamente gli agricoltori non dispongono delle adeguate conoscenze necessarie per istruire le pratiche di iscrizione delle proprie sementi al Registro delle varietà locali da conservazioneSi registra una disinformazione diffusa sulla normativa che regolamenta e gestisce la salvaguardia delle antiche varietà da conservazione.La scarsa propensione all’associazionismo e specifici interessi di alcuni imprenditori potrebbero rallentare i percorsi di valorizzazione e implementazione di una filiera diffusa.Banalizzazione del valore della filiera se non si supporta lo sviluppo della stessa con azioni di corretta informazione sulle caratteristiche agronomiche, tecnologiche e nutrizionali. Molti operatori esagerano nell’esaltare le proprietà nutrizionali dei grani antichi contrapponendoli ai grani moderni, senza disporre di informazioni accreditate dalla scienza. |